Attacchi di panico: timori per il cuore, paura di morire, di impazzire

L’attacco di panico dura un periodo breve, 5-20 min, arriva all’improvviso senza segni, ed ha sempre un
motivo scatenante. Si manifesta con palpitazioni, tachicardia, instabilità, paura di perdere il controllo o di
impazzire, difficoltà a respirare, formicolii, oppressione al petto, testa leggera o sensazione di svenire,
sensazione di sbandamento, vista offuscata, paura di morire, di avere un infarto ecc. . Questi sintomi,
insieme all’ansia conducono poi alla crisi di panico.
L’attacco può essere scatenato da stress negativi quali un lutto, un divorzio, un licenziamento, ecc., ma
anche da stress positivi, per esempio c’è chi ha il primo attacco di panico alla vigilia del matrimonio, o
alla nascita del proprio figlio, in cui vi è cioè una “transizione di ruolo” a cui si lega la responsabilità e
dunque una maggiore quota dell’ansia.
A queste nuove responsabilità si pongono il quesito, riuscirò a provvedere alla mia famiglia? Saprò
essere all’altezza del mio ruolo materno? Sono in grado di vivere lontana dai miei genitori? ecc. .
La paura in particolare dell’infarto, portano il soggetto ad andare al pronto soccorso. Spessissimo
temono che esso si possa ripresentare di nuovo, e ciò da luogo ad un circolo vizioso.
L’attacco, di panico, in base alle statistiche, ma anche in base alla mia trentennale esperienza, ho potuto
constatare che gli attacchi di panico colpiscono specialmente i giovani che a causa di ciò iniziano un
percorso di psicoterapia in un’età che và generalmente dai 20-27 anni. Solo due pazienti superavano
l’età dei 45 anni.
Gli attacchi di panico seguono gli eventi stressanti. In seguito all’attacco di panico la persona può
tendere ad evitare tutte le situazioni o le persone ritenute pericolose. Spesso portano con sè medicinali,
generalemente ansiolitici, al fine di rassicurarsi, infatti i miei pazienti hanno fatto questo per un pò di
tempo senza però farne mai più uso. L’attacco di panico può avvenire sia in ambienti chiusi, esempio
dalla parrucchiera, in chiesa specie se davanti nei primi posti, sia in luoghi aperti quali alla fermata del
semaforo oppure in autostrada ecc. .
Quindi se hanno paura di soffocare tenderanno ad uscire dalla stanza, tutto ciò li limiterà nella vita, cioè
sia nel lavoro, nelle amicizie, inoltre non prenderanno l’aereo, non frequenteranno luoghi affollati,
cinema, ristoranti, ecc. fino a restare bloccati in casa. L’aspirale cioè si stringe sempre di più. Spesso vi è
associata anche la depressione e l’agorafobia. E molto importante, in questi casi, rivolgersi ad uno
specialista, uno psicoterapeuta per indagare insieme eventuali esperienze (più o meno traumatiche) del
passato, o anche presenti, che sono le vere cause che scatenano questa sintomatologia fisica
dell’attacco di panico.
E’ attraverso un buon lavoro su di sè, fatto con lo psicoterapeuta, che si comprendono le vere cause
psicologiche che stanno alla base dell’attacco di panico.