Nel DOC troviamo pensieri intrusivi, ripetitivi (ossessioni) associati ad ansia, accompagnati da rituali per ridurla (compulsioni). Le ossessioni sono dei pensieri, immagini ricorrenti o persistenti, impulsi, che non sono desiderati dalla persona, essi sono intrusivi e causano alla persona un forte disagio, ansia. Una ossessione può riguardare per esempio una persona che pur essendo molto religiosa, avverte pensieri o impulsi blasfemi, che vengono riconosciuti come lontani dal suo modo di essere, pensieri quindi che egli non desidererebbe mai avere, le persone giudicano questi “pensieri intrusivi” come insensati, pericolosi, ridicoli e spesso cercano di resistere, o di neutralizzarli, con altri tipi di pensieri o azioni (cioè le compulsioni).
Temono di tenere dei comportamenti in pubblico molto sconvenienti e di cui vergognarsi.
Anche se il soggetto riesce a distrarsi dall’ossessione, essa si ripresenterà prestissimo, continuamente, e ciò anche quando egli cerca di resistere ignorandola, o tentando di scacciarla dalla sua mente, pensando ad altre idee o facendo un altro tipo di azione.
Essi perdono tempo nel concentrarsi in questi comportamenti compulsivi, nello svolgere la relativa attività inerente alla loro ossessione cioè per es. nel pulire e ripulire, mettere le cose in simmetria (e se questo ordine e simmetria non sono mantenuti provocano nel soggetto un profondo disagio), nel verificare e riverificare la chiusura di manopole, di porte ecc.
Nel disturbo ossessivo compulsivo di controllo il soggetto teme che, a causa di una sua negligenza, diventi il responsabile di un evento bruttissimo, es. di un incendio o un di furto. In questo caso controllerà se ha chiuso la saracinesca del garage, il portone di casa, le finestre, le portiere dell’auto. Teme oppure di fare del male agli altri o di provocare incidenti, mettendo per esempio in sicurezza l’armadietto dei medicinali. Nel caso del gas si sente costretto quindi a controllare ripetutamente, al fine di prevenire un incendio. A volte possono temere di avere fatto errori a livello lavorativo. Dopo aver verificato per la prima volta, generalmente subentrano in loro dubbi sul fatto che abbiano controllato bene, per cui vanno poi a ricontrollare anche per più volte. Spesso questo controllo viene fatto solo a “livello mentale”, ripercorrendo col pensiero tutte le azioni che ha compiuto in un certo lasso di tempo, e ciò al fine di valutare se ha precedentemente svolto tutto in modo corretto.
La compulsione è intenzionale e viene ripetuta nella stessa giornata per diverse volte (in alcuni casi si parla di “cerimoniali” o “rituali”).
Le compulsioni possono essere quindi osservabili dall’esterno: es. quando si lavano le mani, quando riordinano, quando controllano, ma possono essere anche non osservabili in quanto sono cose che avvengono solo nella loro mente, es. quando pregano, quando contano, quando ripetono parole mentalmente.
Il soggetto tenta di ignorare questi pensieri, questi impulsi e quindi di sopprimerli attraverso altri pensieri o altre azioni, dando luogo cioè alle compulsioni le quali sono dei comportamenti ripetitivi come: il controllare se hanno chiuso il gas, o chiuso bene le porte, oppure riordinano, puliscono dove già avevano pulito, si lavano e si rilavano le mani, oppure ripetono alcune parole, contano ecc. Quando il soggetto si trova in situazioni di forte stress i sintomi si possono accentuare e modificarsi nel modo di manifestarsi. In genere l’esordio è graduale, e difficilmente la persona riesce a comprendere quale sia stato l’evento scatenante o in che momento il disturbo è diventato significativo. Senza trattamento il disturbo ossessivo compulsivo si cronicizza, la percentuale di guarigioni spontanee si aggira solamente al 20%.
Le ossessioni sono pensieri, oppure possono essere immagini mentali, o impulsi che vengono però percepiti dal soggetto come “sgradevoli. Questi pensieri ossessivi sono accompagnati da rituali (compulsioni), che servono per ridurre, neutralizzare l’ansia. I pensieri sono intrusivi, ripetitivi e vi è un certo grado di ansia associata ad essi. Generalmente vi sono ossessioni e compulsioni. Una piccolissima parte di persone ha solo ossessioni, oppure solo le compulsioni. Il soggetto riconosce da solo che questo suo disturbo ossessivo- compulsivo è patologico. Molto raramente si tratta di un episodio a cui segue una remissione completa dei sintomi, infatti nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo che si cronicizza anche se vi sono delle fasi in cui vi è un miglioramento. In alcuni casi la forma ossessiva si aggrava così tanto da compromettere il funzionamento del soggetto, in una o più aree di vita, rendendo la sua vita quindi difficoltosa e stressante.
Il soggetto anche se cerca di nascondere le sue azioni, o i suoi pensieri, non riesce a modificare il suo comportamento. Queste ossessioni, o ossessioni e compulsioni insieme, possono protrarsi per una o più ore al giorno, procurando poi problemi sul lavoro, nella vita relazionale, nello studio ecc. A causa di tutto ciò il soggetto prova una marcata sofferenza. Il disturbo ossessivo compulsivo ha come caratteristica: è ripetitivo, ha una sua frequenza, è persistente. Inoltre i pensieri intrusivi si ripresentano alla mente con una frequenza e permangono nella mente in modo duraturo e continuo. Vi è la assoluta incapacità del soggetto di allontanarli dalla propria mente. L’ ossessione, quando si presenta, rende il soggetto quasi incapace di pensare ad altre cose. Le ossessioni sono dei pensieri, delle idee, delle immagini, degli impulsi che sopraggiungono all’improvviso, contro la volontà della persona, nel flusso dei suoi pensieri e il soggetto li vive quindi come intrusivi. Essi hanno la sensazione che “irrompano da soli” come una diga che si rompe, e fa scivolare giù a valle all’improvviso tutta l’acqua che vi era all’interno. Si rendono conto inoltre che questi pensieri che irrompono all’improvviso non hanno a che fare con ciò che stavano pensando poco prima. Inoltre, a volte si sentono a disagio: sia per ciò che è il contenuto stesso, sia per la frequenza, sia per la durata che il soggetto stesso giudica irrazionale. Questi pensieri che irrompono li vede quindi esagerati e non giustificati, poco legati alla realtà presente.
Esempi di ossessioni sono pensieri come:
-se stringo la mano ad un ferito mi infetto di Hiv;
-devo ricontrollare le manopole del gas prima di uscire;
-temo di contaminarmi con i batteri. In questo caso cercano per esempio di disinfettare, pulire, lavare gli oggetti per ore e ore nell’arco della stessa giornata; il soggetto evita così di toccare maniglie e disinfetta le mani con amuchina. In questo modo spera di allontanare il problema della contaminazione.
Il pulirsi frequentemente è una delle compulsioni più comuni, ciò riguarda il fare spesso la doccia o lavarsi ripetutamente le mani.
Le persone con un disturbo ossessivo compulsivo avvertono dentro di loro un forte impulso a mettere in atto questi atti compulsivi (rituali, cerimoniali) sentendosi quasi completamente schiavi di essi. Nelle azioni “mentali compulsive” essi possono per esempio contare da 1 a 100 e ripetere formule. Nel disturbo ossessivo compulsivo di ripetizione e conteggio, chiamato anche “pensiero magico”, essi temono che se non vengono ripetuti alcuni conteggi (esempio contare le mattonelle, pensare ad una serie di numeri, ecc.) o attività, possa accadere una disgrazia ad un loro caro.
Nel disturbo ossessivo compulsivo di ripetizione la persona si sente costretta a ripetere delle azioni precise e ciò al fine di evitare che un pensiero ossessivo che lo spaventa, si possa purtroppo avverare. Ecco quindi che il soggetto cerca di prevenire e neutralizzare possibili catastrofi. Qui però a differenza di quanto avviene nel disturbo ossessivo compulsivo di controllo, non si riesce ad individuare una connessione fra la ossessione e la compulsione, e ciò in quanto in questo tipo di disturbo appare la componente “magica”.
Generalmente i sintomi “compulsivi”sono rituali ripetitivi che si strutturano intorno a delle regole rigide che non possono essere assolutamente infrante, altrimenti, nel caso in cui una di queste regole venga infranta si ha come conseguenza lo scoppio di una crisi, e le regole obbligano quindi il soggetto a ripetere di nuovo il rituale compulsivo.
Nel disturbo ossessivo compulsivo di ordine e simmetria il soggetto può avere immagini mentali, impulsi, pensieri, inerenti alla posizione degli oggetti, di come posizionarli oppure avverte la necessità di compiere azioni che risultano del tipo: perfetto, simmetrico, gli oggetti devono essere disposti cioè in modo compulsivo con un certo ordine, in base cioè, per es., al loro colore, alla loro dimensione, ma essi possono anche ripetere delle attività di routine, esempio entrare ed uscire da una stanza, ecc.
Nel disturbo ossessivo compulsivo di accumulo/ accaparramento in cui il soggetto che accumula non si rende conto di quanto eccessivo sia il suo accumulo, sono gli stessi familiari che glielo fanno notare. Qui il soggetto ha la paura di buttare via gli oggetti, e ciò anche se questi oggetti non hanno più nessuna utilità. In questo tipo di ossessione il disagio nel soggetto è causato dagli spazi vuoti dentro la sua casa, e quindi sente la necessità di riempirli inoltre sente la piacevole necessità di collezionare gli oggetti. Le compulsioni da accumulo fanno si che il soggetto prenda tanti pezzi dello stesso prodotto, oppure conservano gli oggetti acquistati senza utilizzarli. A volte gli oggetti possono essere presi anche da terra.
Nel disturbo ossessivo compulsivo con ossessioni pure troviamo solo: i pensieri “ossessivi”, impulsi, immagini, scene dove il soggetto attua dei comportamenti che lui stesso non desidera né accetta perchè essi sono pericolosi, socialmente sconvenienti e privi di senso. Le paure si concentrano nell’area della superstizione, nel contare per es. oggetti, nel vedere numeri fortunati, ecc., oppure si concentrano sul proprio corpo, sulla circolazione sanguigna, sul proprio aspetto fisico. Possono concentrarsi sul discorso religioso, morale, di essere omosessuali, perversi, pedofili, o di non essere rispettosi delle regole religiose.
La nevrosi ossessiva fobica si manifesta insieme ad altri sintomi quali la ipocondria e le ossessioni. Le fobie generalmente sono accompagnate da sintomi quali: perdita di equilibrio, vertigini, attacchi di panico.
“Fobia” deriva dal verbo greco “fobéo” che significa: atterrire, spaventare. In effetti la fobia è una condizione in cui si è atterriti da qualcosa che richiama anche l’idea della morte.
Il senso della morte lo si ritrova nella “ideazione fobica”. Si può aver paura di: una situazione, di un oggetto, di luoghi alti, di sostanze tossiche, dei microbi, ecc. Ebbene tutto ciò fa sì che l’individuo li associ all’idea della morte in quanto queste situazioni potrebbero produrre la perdita della sua vita a causa di una “ferita” o di una “infezione”, ecc.
La psicoterapia ad indirizzo analitico e non una psicoterapia breve, può aiutare a risolvere il problema di queste persone.